Una corsa contro il tempo che non promette nulla di buono. Ad oggi gli inglesi non hanno versato un solo euro nelle casse del Palermo: la situazione è sempre più compromessa
“Foschi, visto l’immobilismo degli inglesi, sta cercadno di reperire risorse. Non è escluso che una mano per tamponare la falla possa arrivare dall’imprenditoria palermitana con un’azione di supporto”. E quanto si legge nell’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, nella pagina dedicata alla Serie B. Entro fine settimana servono 3 milioni e mezzo di euro per non incappare nella penalizzazione (-4), soldi che finora l’a.d. Facile non è riuscito a reperire ne all’esterno, né all’interno di Sport Capital Group che anzi, pare continui a chiedere 1,2 milioni di euro per cedere le proprie quote, a fronte di un investimento di 10 euro: una richiesta ritenuta assurda dai potenziali acquirenti. Insomma, agli inglesi, della drammatica situazione in cui versa il Palermo sembra non freghi proprio nulla, e che anzi vogliano specularci su.
Alcuni imprenditori locali, guidati dal presidente di Sicindustria, Alessandro Albanese, si sono mossi per acquistare 3.000 biglietti della partita di venerdì col Brescia: un modo per supportare squadra e società in questo momento che definire delicatissimo non è un eufemismo, ma che non basta a risolvere le urgenze.
“Nessun passo avanti – si legge ancora nell’articolo – né sul fronte delle trattative, né su quelle delle soluzioni alternative come annunciato dall’a.d. Facile, unico rappresentante di una proprietà inglese ampiamente defilata, che ieri avrebbe dovuto presentare l’offerta di un misterioso gruppo americano, diverso da York Capital”.
