Secondo il giornalista del Giornale di Sicilia, squadra e staff devono fare di più per centrare una promozione che, data la situazione societaria, è diventata vitale per il club
Nel suo consueto approfondimento del martedì, Carlo Brandaleone non usa mezzi termini: “C’è un concetto che deve essere chiaro a tutti: se il Palermo non va in A rischia di sparire dalla geografia del calcio nazionale. E il danno resterà alla città, agli amministratori del club di oggi e soprattutto a quelli di ieri; ai tifosi che si stanno ammazzando la vita per incoraggiare in ogni modo questa squadra, all’indotto che gira attorno a una squadra di calcio […] Dunque, è ai calciatori che ci rivolgiamo, poiché il destino del Palermo è nei loro piedi e nelle loro teste”.
“Se tutti avessero la tenacia, la combattività, ma anche la lucidità di Jajalo – si legge ancora sul Giornale di Sicilia in edicola – sarebbe tutto più facile […] Una squadra che ha già i suoi problemi, che viene spesso definita la più forte del campionato, che conta nazionali con esperienza, non può gestire lo stress in questo modo. Bellusci ha rimediato 15 gialli in questo campionato, Nestorovski a Cosenza si è fatto espellere per motivi banali […] Possiamo accettare gli errori tecnici, gli errori sotto porta, ma non certi atteggiamenti mentali”.